Quella dei RAEE è una normativa in continua ascesa, è infatti fissata al mese di agosto una nuova mdifica che di fatto amplia in numero di apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) che a fine vita saranno classificate come rifiuti elettronici RAEE.
eBike e penne usb. Stufe a pellet, prolunghe e prese elettriche. Sono tra le ‘nuove’ apparecchiature elettriche ed elettroniche che, una volta dismesse, finiranno nella categoria Raee e quindi differenziate e gestite come tali. Ad agosto, infatti, entra in vigore l’Open Scope, ovvero quanto previsto dal Decreto Legislativo 49/2014 che da metà mese estende la tipologia dei prodotti elettrici ed elettronici soggetti alla normativa europea sui rifiuti elettronici (Raee). In pratica vi rientreranno tutte le apparecchiature non esplicitamente escluse. Così nuovi oggetti di uso comune dovranno essere differenziati correttamente dai cittadini e nuovi soggetti (i relativi produttori) saranno coinvolti nella loro dismissione.
Di cosa si tratta esattamente e cosa cambia? “L’Open Scope è il tentativo da parte dell’Ue e degli Stati membri di trovare soggetti cui affidare il finanziamento e la gestione di una sempre più ampia tipologia di rifiuti. Quindi sotto il cappello dei Raee vengono inserite altre tipologie di apparecchiature che fino ad agosto 2018 non erano considerate tali.
“Con l’entrata in vigore dell’Open Scope, molti più prodotti, che prima non erano considerati Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE, ndr), rientreranno nell’ambito di applicazione. Questo cambiamento normativo è un’ulteriore opportunità per la tutela dell’ambiente in quanto permetterà il riciclo di più rifiuti, permettendo di ricavare maggiori quantità di materiali e di ridurre gli impatti ambientali, in termini di emissioni di CO2, consumo di acqua, suolo ed energia”.
Cosa è necessario garantire ai consumatori: informazioni chiare con un elenco dei prodotti e delle modalità di smaltimento (“bisogna che qualcuno dica in modo ufficiale ‘questa è la lista delle apparecchiature’ almeno di quelle che non sono considerate Raee e poi si può cominciare a spiegare ai consumatori che devono prestare maggiore attenzione”).
Ovvero chiarire quali ‘nuovi’ apparecchi, grandi e piccoli, vanno separati (come già oggi previsto per i Raee) e non buttati nel sacco dell’indifferenziata e far conoscere i servizi di raccolta a disposizione come le isole ecologiche o il ritiro a domicilio, oltre alle modalità di ritiro da parte del negoziante Uno contro Uno e Uno contro Zero.
Una sfida importante per il sistema e per l’Italia che, nonostante i trend positivi, oggi ricicla poco più di un terzo di quanto immesso al consumo mentre al 2019 il target europeo prevede di arrivare ad un ben più sostanzioso 65%. Come raggiungerlo? “Occorrerà pensare nuove e più funzionali modalità di raccolta, soprattutto in considerazione del fatto che molte tipologie di prodotti che da agosto rientreranno nell’ambito di applicazione potrebbero far fatica ad essere intercettati e arrivare nei Centri di raccolta. Sarà inoltre necessario maggior impegno da parte di tutti gli attori coinvolti nella filiera di raccolta dei Raee, soprattutto dei consumatori e della distribuzione per la raccolta 1 contro 0.
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