Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia l’avviso PIA Piccole Imprese, rivolto a piccole imprese, che richiedano l’agevolazione per la realizzazione di nuove unità produttive, l’ampliamento di quelle esistenti, la diversificazione della produzione, un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo.
Nello specifico, possono richiedere l’agevolazione:
– le imprese di piccola dimensione (che per definizione UE occupano meno di 50 persone e che realizzano un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro), che si trovano in regime di
contabilità ordinaria e che:
1. alla data di presentazione della domanda abbiano già approvato almeno tre bilanci;
2. abbiano registrato nei tre esercizi precedenti un fatturato medio non inferiore a 1,5 milioni di euro ed abbiano registrato, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, un numero di ULA almeno pari a 10.
– Le imprese di piccola dimensione non attive, controllate da una piccola impresa che abbia:
1. approvato almeno tre bilanci alla data di presentazione della domanda;
2. registrato nei tre esercizi precedenti un fatturato medio non inferiore a 1,5 milioni di euro;
3. registrato, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, un numero di ULA almeno pari a 10.
Con il PIA si possono realizzare investimenti in unità locali ubicate/da ubicare nel territorio della Regione Puglia e riguardanti:
a. la realizzazione di nuove unità produttive;
b. l’ampliamento di unità produttive esistenti;
c. la diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente;
d. un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.
Sono ammissibili gli investimenti riguardanti il settore delle attività manifatturiere di cui alla sezione “C” della “Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007” ad eccezione dei gruppi e classi di cui alla sezione “C” afferenti i settori esclusi e di seguito indicati:
12.0 “Industria del tabacco”;
20.6 “Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali”;
24.1 “Siderurgia”;
24.2 “Fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato)”;
30.11.02 “Cantieri navali per costruzioni metalliche e non metalliche (esclusi i sedili per navi)”.
33.15 “Riparazione e manutenzione di navi e imbarcazioni (esclusi i motori),”limitatamente alla “riparazione e manutenzione ordinaria di navi”.
Sono ammissibili anche gli investimenti riguardanti i seguenti servizi di cui alla “Classificazione delle Attività economiche ATECO 2007”:
“52” – MAGAZZINAGGIO E ATTIVITÀ DI SUPPORTO AI TRASPORTI.
“58” – ATTIVITÀ EDITORIALI.
“59” – ATTIVITÀ DI PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA, DI VIDEO E DI PROGRAMMI TELEVISIVI, DI REGISTRAZIONI MUSICALI E SONORE.
“61” – TELECOMUNICAZIONI.
“62” – PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ CONNESSE.
“72” – RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO.
Nonché le sottocategorie “38.21.09” limitatamente al trattamento che precede lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi speciali solidi o non solidi speciali, “38.22.00 Trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi” limitatamente allo smaltimento dei rifiuti di amianto, “38.31.10 Demolizione di carcasse”,“38.31.20 Cantieri di demolizione navali”, “38.32.10 Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici”, “38.32.20 Recupero e preparazione per il riciclaggio di materiale plastico per produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche”, “38.32.30 Recupero e preparazione per il riciclaggio di rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse”.
Le istanze di accesso devono riguardare progetti integrati di importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compresi tra 1 milione di euro e 20 milioni di euro.
Per progetto integrato si intende un’iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi per la cui realizzazione sono previsti investimenti in attivi materiali, che devono essere obbligatoriamente integrati con investimenti in ricerca e sviluppo e/o con investimenti in innovazione tecnologica dei processi e dell’organizzazione. Inoltre, il progetto può essere integrato con investimenti per l’acquisizione di servizi.
L’ammontare degli investimenti in Attivi Materiali non potrà comunque essere inferiore al 20% degli investimenti complessivi ammissibili per impresa.
Si riporta, di seguito, un riepilogo delle principali intensità di aiuto concedibili:
– studi preliminari di fattibilità nel limite del 1,5% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e spese per progettazioni e direzione lavori nel limite del 6% delle spese in opere murarie e assimilabili: 45% a fondo perduto;
– acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’importo dell’investimento in attivi materiali: 25% a fondo perduto (30% nel caso di rating di legalità);
– opere murarie e assimilabili: 25% a fondo perduto (30% nel caso di rating di legalità);
– acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività di rappresentanza, programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa: 45% a fondo perduto;
– acquisto di brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate, nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta nell’unità produttiva interessata dal programma: 45% a fondo perduto;
Gli investimenti in ricerca e sviluppo ammissibili riguardano le seguenti categorie di intervento:
– Ricerca Industriale: 70% a fondo perduto;
– Sviluppo Sperimentale: 45% a fondo perduto;
Nell’ambito della Ricerca Industriale e dello Sviluppo Sperimentale sono anche ammissibili investimenti relativi a:
– studi di fattibilità tecnica: 50% a fondo perduto;
– brevetti ed altri diritti di proprietà industriale: 50% a fondo perduto.
Gli investimenti in innovazione tecnologica, dei processi e dell’organizzazione ammissibili riguardano:
– servizi di consulenza in materia di innovazione; servizi di consulenza e di supporto all’innovazione; servizi per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione; messa a disposizione di personale altamente qualificato da parte di un organismo di ricerca: 50% a fondo perduto;
Gli investimenti per l’acquisizione di servizi ammissibili sono:
– Certificazione ex novo EMAS; Certificazione ex novo ISO 14001; Certificazione ex novo ECOLABEL; studi di fattibilità volti a valutare i vantaggi economici dell’impresa derivanti dall’adozione di soluzioni tecnologiche ecoefficienti; Certificazione ex novo SA8000; Programmi di Internazionalizzazione; Programmi di Marketing Internazionale; E-Business; Partecipazione a fiera: 45% a fondo perduto (50% nel caso di rating di legalità).
Inviateci una mail: info@studiocagnazzocapone.it o contattateci tramite il nostro sito al fine di effettuare uno studio gratuito di pre-fattibilità sull’investimento. Il nostro studio è a disposizione per l’eventuale consulenza in merito alla predisposizione del Business Plan così come richiesto dal bando e sulla presentazione della pratica per via telematica.